Hai mai riflettuto sul perché a volte non hai voglia di uscire con certe persone?
La risposta risiede nei meccanismi energetici che entrano in gioco nelle relazioni.
Ad esempio, quando percepiamo che qualcuno ha delle aspettative nei nostri confronti, che si aspetta di essere reso felice da noi o di ricevere il nostro sostegno, sentiamo un peso energetico che, nella maggior parte dei casi, causa stress.
Al contrario, proviamo piacere nell'uscire con persone che non ci chiedono nulla, e questo sempre a livello energetico.
Infatti, se ci pensi, non serve arrivare con un carico elevato quando sappiamo che l'altra persona, che sia un genitore, il partner o un amico, non ha pretese nei nostri confronti.
Invece, se dobbiamo uscire con qualcuno che ha molte aspettative su di noi, che ci chiede continuamente la nostra energia, siamo consapevoli di dover disporre di molte risorse, e questo può causare stress.
Per questo, possiamo dedurre che traiamo piacere solo dalla compagnia di persone che danno senza chiedere nulla in cambio.
I cosiddetti "vampiri energetici", al contrario, sono coloro che assorbono la nostra energia e solitamente sono proprio le persone, guarda caso, con cui non desideriamo uscire, quelle con cui facciamo fatica a trovare il piacere di stare insieme.
Queste persone esercitano inconsciamente la sensazione di "prendere", facendoci sentire in colpa, inadeguati o incapaci di sostenerli se in qualche modo ci opponiamo o facciamo resistenza a questa sorta di sottrazione energetica.
Spesso, se ci fai attenzione, sono anche coloro che si lamentano e chiedono consigli, che raramente poi seguono.
Perché? Il motivo è che, se seguissero i nostri consigli e risolvessero la situazione che li fa lamentare, non potrebbero più ricevere la nostra attenzione. In sostanza, ci usano come "pattumiere emotive", succhiando la nostra energia come vampiri, senza nemmeno ascoltarci.
Ora, per illustrare meglio il concetto del "prendere energia" e delle aspettative altrui, e di cosa serve davvero per trovare serenità con noi stessi e con gli altri, vorrei condividere con te un esempio tratto dalla mia esperienza personale.
Diversi anni fa, durante un periodo particolarmente stressante della mia vita, mi ritrovai a fare due lavori e ad avere ben poche risorse da dedicare agli altri. Mia figlia aveva solo 9 anni all'epoca.
Tutto sembrava essere diventato un dovere. Sentivo che all’esterno richiedevano la mia energia, per questo tendevo a rifugiarmi nella mia "grotta" per preservare le mie risorse.
Ricordo che percepivo le richieste delle persone come un peso, come se dovessi qualcosa al mondo intero. Era un continuo susseguirsi di doveri, senza alcun piacere.
Mi resi conto che dall'altra parte di ciò che stavo provando c'era proprio il piacere. E chi meglio dei bambini conosce il suo vero significato?
Così, decisi di chiedere a mia figlia, che all'epoca aveva 9 anni: "Christine, cos'è per te il piacere?".
La sua risposta per me fu illuminante: "Papà, il piacere è stare con se stessi, perché sai che a te non devi nulla".
Se ci rifletti è proprio così: quando sei con te stesso, provi piacere, sai che non hai aspettative, non devi dimostrare niente. Con te stesso fondamentalmente sei sereno, in sicurezza, proprio perché senti che da te non vuoi nulla, non ti devi nulla.
Il presupposto perché questo accada, e quindi che tu provi una profonda sensazione di piacere nello stare con te stesso è che tu sia in pace, fiducioso e viva la tua vita nel tuo flusso: un concetto fondamentale ribadito nei percorsi di E4C, che sottolinea l'importanza di sentirsi e vivere seguendo il proprio flow.
E, ovviamente, come dico sempre… onorando la sfida.
Grazie Marcello, proprio vero
Prima di stare con gli altri è bene stare con se stessi e poi scegliere con chi stare🙏
Grazie 🫠
Grazie Marcello, è proprio così!!! Dovremmo soffermarci più su noi e cercare il nostro piacere prima di poter dare agli altri!
Illuminante, e non a caso al momento giusto. Grazie Marcello 🙏
Grazie Marcello! 🙏🏻