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Immagine del redattoreMarcello Luppino

“L’importanza della pausa in un mondo frenetico”

Aggiornamento: 14 ago


Monaco cinese che osserva le nuvole al tramonto






In un mondo in cui tutti vanno a mille, dove il tempo sembra quasi sfuggire tra le dita, la pausa è spesso considerata un lusso che non possiamo permetterci. O, addirittura, qualcosa che ci ostacola, portandoci a “perdere tempo”.


Tuttavia, come ho imparato nel corso della mia vita, la pausa ha un valore inestimabile, pari a quello del risultato stesso.


Molti di noi sottovalutano l'importanza di fermarsi un attimo, di concedersi un momento di pausa. Eppure, è proprio in quei momenti che si trova la chiave per ottenere una vita più consapevole e appagante. 


Non a caso, è quasi sempre dopo esserci concessi una pausa che le risposte che cerchiamo arrivano, anche se non sempre immediatamente, o perlomeno nei tempi che vorremmo noi.


Ora, voglio condividere con te un episodio che mi ha aperto gli occhi sull'importanza della pausa. 


Un giorno, mentre tagliavo la legna in giardino, mi sono ritrovato sopraffatto dalla stanchezza. 


Esausto, mi sono seduto su una poltrona per riprendere fiato. In quel momento di quiete, ho iniziato a riflettere sulla mia vita. 


A 56 anni, invece di aggiungere impegni e responsabilità, ho capito che era giunto il momento di semplificare, di alleggerire il carico. Me lo stava chiedendo il mio corpo. 


La natura stessa, attraverso la fatica del mio corpo, mi stava inviando un messaggio chiaro: era tempo di rallentare, di ascoltare il mio essere più profondo. 


La vita, infatti, sa come guidarci verso una maggiore comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda. Che si tratti di una malattia o di un momento di esaurimento o di una stanchezza profonda, questi segnali ci invitano a fermarci e a riflettere.


Spesso, percepiamo le pause forzate come fastidiose interruzioni della nostra routine: un'attesa prolungata dal medico, il traffico che ci blocca in auto, una fila interminabile alla posta. Tuttavia, se impariamo a vedere questi momenti di rallentamento come opportunità di crescita e comprensione, scopriremo che sono veri e propri doni dal cielo.


È proprio durante queste pause che inizia il processo di contemplazione. Riflettiamo sulle nostre esperienze passate, sui condizionamenti che hanno plasmato le nostre scelte e atteggiamenti. 


È in questi istanti di quiete che possiamo comprendere le dinamiche più profonde che guidano la nostra esistenza.


Io stesso, durante una di queste pause contemplative, ho realizzato che i più grandi errori della mia vita erano stati commessi per fretta, spinto dall'ansia di “fare” che mia madre mi aveva inculcato fin da bambino. Questa presa di coscienza mi ha fatto capire quanto la frenesia sia nemica della consapevolezza.


In natura, ogni essere vivente si concede delle pause. E noi, che siamo parte integrante “del tutto”, dobbiamo riscoprire il valore del fermarsi. 


La pausa è il momento in cui gettiamo i semi della nostra crescita interiore, in cui attiviamo il pensiero logico e creativo. Non ci fornisce risposte immediate, ma innesca un processo che, quando meno ce lo aspettiamo, porta a illuminazioni e intuizioni sorprendenti.


Purtroppo, siamo stati condizionati fin dall'infanzia a vivere in un sistema frenetico, orientato al raggiungimento di obiettivi esterni e al rispetto di tempistiche imposte dalla società. Questo ci ha allontanato dalla nostra connessione profonda con la vita e con il valore delle pause.


Grazie a queste parentesi di riflessione, sono riuscito a distinguere ciò che è veramente mio da ciò che mi è stato imposto. Ho attivato un processo di contemplazione che, anche se non produce risultati istantanei, mi guida verso intuizioni preziose e nuove prospettive.


E so che, quando meno me lo aspetto, questo meccanismo genera delle risposte. E nuove consapevolezze.


La pausa ci permette di osservare la nostra vita da una certa distanza, di ridimensionare problemi che, da vicino, sembrano insormontabili. Ci aiuta a capire che, spesso, siamo noi stessi a ingigantire le difficoltà.


La pausa diventa un luogo da cui osservare le cose. Attenzione: non un tempo, ma un luogo. 


In un'epoca dominata dalla frenesia, imparare a valorizzare la pausa può trasformare radicalmente la qualità della nostra vita e delle nostre scelte. 


Non è una perdita di tempo, ma un investimento prezioso in noi stessi, un'occasione per ascoltare il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito.


Per questo ti suggerisco di abbracciare il potere della pausa e scoprire come questa può guidarti verso una vita più autentica, consapevole e appagante.


Nelle prossime settimane continueremo il nostro viaggio all’interno del mondo della contemplazione, portandoti a riflettere su altri concetti molto importanti se desideri crescere in consapevolezza e padroneggiare la pratica contemplativa.


Ci sentiamo alla prossima e come sempre… onora la sfida!


Marcello


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